sabato 10 luglio 2010

paradossi

Nonostante tutti i miei sforzi, sono ancora irrequieta. Praticamente non sto combinando nulla, non riesco a produrre,non riesco a pensare, non riesco a riposarmi a dovere. Incolpo questo caldo malefico, che ogni anno produce effetti sempre peggiori,rendendomi sempre più stanca e irritabile. Oggi in particolare nulla riesce ad acquietare il mio animo. Che parolone. Ma è proprio così. Vuoi perchè domani ,finalmente, saprò in quanto è stato quantificato il lavoro di questi cinque anni, vuoi per il sopraccitato caldo, vuoi perchè la me stessa di adesso si accorge che il suo equilibrio è prossimo a capitolare, come tutti quelli passati,ma oggi proprio non respiro. Boccheggio, annaspo, come un pesce fuor d'acqua. E, ironia della sorte, è anche il mio segno zodiacale. Si fa per dire. Non ci credo assolutamente. Anche quel tempo è finito xD Fatto sta che tutto quello a cui dovrei pensare è tutto ciò che vorrei dimenticare. Sono stanca di dire " non ho la forza per farlo", perchè, maledizione, forza ho dimostrato di averne da vendere, nonostante i miei momenti no e nonostante tutto. Sono caduta, mi sono rotta le gambe, gli arti superiori e mi sono anche anche incrinata qualche costola, ma alla fine mi sono sempre rialzata. Non dovrei essere preoccupata per quello. In questo momento potrei affrontare Satana in persona e fargli la pernacchia. Infatti non è quello che mi preoccupa. Sono... i ritmi. Incessanti, caotici, le voci che mi chiamano da una parte e dall'altra. Sono bombardata di domande che non trovano una risposta- un adorabile clichè- ma forse, la verità è che non voglio trovare ora quelle risposte. E non c'è un motivo razionale per cui debba rifiutare queste risposte. Per cui le debba ignorare, per cui non le debba cercare. So di poter affrontare ogni cosa. In un modo o nell'altro. Fatta a pezzi ma sempre in piedi. Se solo il tempo rallentasse, se stesse al mio ritmo.
Sento la vita che fluisce intorno a me,impavida, taglia il vento feroce, ed io sola, in mezzo a vederla scappare, senza riuscire a trattenerne una goccia. Mi sembra di rimanere sempre un passo indietro, col respiro corto, affaticata e senza compenso. Vedo l'urlo di Munch che si materializza e non so scacciarlo. E' una tristezza infinita pensare di non temere la morte ma temere la vita. Esser viva, ma sentirsi come morta.

4 commenti:

  1. A volte mi sono sentita come te. Direi che mi sono sentita come te proprio nel tuo stesso periodo post-maturità. Dove tutto è in fase di stallo. Dove prima c'erano certezze, e ora? E ora non sei più la liceale, non sei la ragazzina che ogni giorno affronta le sue difficoltà scolastiche, che si veste e a volte mette la sua maschera. Perchè ora voglia o no sei più donna. E questo è debilitante. Si naviga nel nulla, come a nuotare nel buio. Sai di potercela fare, ma non vuoi farcela ora. Allora prenditi il tuo tempo. Lascia che la vita scorra. Quando meno te l'aspetti sarai al suo stesso passo. A volte la supererai, a volte la vedrai passarti avanti. Molte volte l'ho vista camminarmi davanti. Molte volte la mia felicità non teneva il passo con la vita. Ma il gioco è questo..E allora gioca.
    Se le risposte che hai non le vuoi sentire ora, metti gli auricolari e canta una canzone.
    Se è questo che conta per te ora, fa di ciò una priorità assoluta e vivi. :)

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  2. grazie davvero *_* penso che ora come ora questo è tutto ciò che posso fare

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  3. Be strong, ha ragione Giulia, il postr maturità è un periodo storto, ma abbiamo una (splendida) vita da costruirci...il miglior gdr sul mercato :)
    Un bacio

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  4. giusto! positività.. me lo devo segnare!XD

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