C’ è una frase di Flaubert in cui mi imbattei mentre preparavo la tesina per la maturità che recita “ Il passato ci perseguita, il futuro ci tormenta , il presente ci sfugge”.
Brutalmente, da quando la lessi la prima volta, mi risveglio pensando a quanto tempo passi persa nei problemi, trascurando talvolta tutto il resto. La mia continua ricerca di una calma interiore , che , mi convinco ogni giorno di più, sembra non appartenermi, mi porta a sperimentare, a volte per mesi,nuove soluzioni. Inutilmente, ma tanto .. ò_ò Comunque, soprassedendo le mie super(califragilistichespiralitoso)-seghe mentali, il vero fulcro del discorso volevano essere i rimpianti. Ecco. Semplicemente. Non dico niente di nuovo se parlo del mondo che corre etc, ma è come se ogni tanto rimanessi indietro – ma visto che detesto lo sport in generale (*-* bello poltrire) non dovrei stupirmi-. Sono incredibilmente distratta ( o incredibilmente tonta ò_ò) ; Alice, nel paese delle meraviglie, coglierebbe sicuramente più dettagli della me in certi momenti.
Sperimentare, provare, cambiare, sono sicuramente azioni essenziali per la propria vita, ma eccedo. Mi accorgo che eccedo. Sarà che ieri, discutendo con una persona mi sono sentita dire “ Tu non hai un punto fisso, non hai una regola, non hai una linea da seguire”. Ho sempre pesato che fosse una qualità, una cosa positiva, non fermarmi ,che so, ad uno stile, io ero e sono così. Ho sempre pensato di poter essere tutto quello che decidevo di essere, senza arroganza, ma solo con la determinazione di non voler essere limitata da un’idea, una persona, da niente. Sono quella che farebbe yoga ascoltando metal. Perché dovrebbe essere così sbagliato amare cose che stanno talvolta agli antipodi, perché dovrei restringere il mio campo d’azione e d’interesse ad una sola cosa? Per cosa? Per la coerenza di che, di grazia? Mi sfugge. Sentirmi dire questo mi ha posto davanti alla questione “ Possibile che mi perda parte della storia?”. Non vorrei trovarmi a rileggere , si fa per dire, la mia storia un giorno e accorgermi che per inseguire l’infinito e oltre, abbia lasciato in dietro qualcosa di più importante, o che io sia stata lasciata indietro dalla vita , che intanto è scorsa inesorabile. Mi ha fatto paura pensare che tutto è cambiato, perché tutto potesse rimanere come prima ( cit.) Io detesto Cavour, quindi citarlo in questo senso, dandogli praticamente ragione, mi irrita; ma mi irrita ancora di più che per me , quella frase, abbia significato “ Non hai carattere, non hai personalità”. Probabilmente tutta questa manfrina intorno ad una frase che forse ( e per lo più spero) sia stata buttata li nell’impeto della discussione , sia dovuta alla mia ansia e alla mia poca fiducia. Ma per me che appunto, a 20 anni ormai , ancora sperimento, è stata come dire ad una bulimica o ad un’anoressica “ sei grassa, devi dimagrire” O.O come , più banalmente, gettare benzina sul fuoco. Non voglio scadere nel piangermi addosso, vorrei solo capire. Certo, certo, sono punti di vista.
Ma allargare i propri orizzonti non dovrebbe essere una cosa positiva in un mondo globalizza nte (? neologismo)etc ? Amo il metal e la musica classica, amo leggere i classici e sclero per i manga ,gli anime, i drama e il fantasy, amo i colori forti, ma preferisco i colori freddi, amo l’arte e le scienze … Chi dice che non possano coesistere passioni agli antipodi? Anche da bambina, quando mi chiedevano quale materia preferissi non sapevo mai cosa rispondere; mi piaceva tutto, mi piaceva imparare.. non avevo una preferenza, non mi importava scegliere,e ho sempre pensato che questo mi rendesse mediocre, ma non dobbiamo per forza sentirci tutti dio in terra.
Si potrebbe pensare che mi piaccia tenere il piede in due staffe. Ma non è così, perché in mezzo a tutto questo bordello di roba, spero di riuscire a ordinare il tutto con un po’ di sano buon senso e giudizio. Non dico tanto, ma un po’, me lo vorrei concedere. Spero di aver imparato qualcosa in questi anni.
Certo sono ben consapevole di fare una stramaledetta quantità di errori , con le persone in particolare, perché diavolo è vero, non so trattare con le persone, e so di venir fraintesa innumerevoli volte per questa mia incapacità, per il mio silenzio, e probabilmente ,la cosa più giusta da fare ,è schiaffarmi in un laboratorio; ma nonostante tutto credo, ancora, di non volermi limitare. Non ancora, per lo meno. Non come ho fatto in questi anni. La cosa di cui ho più paura è perdere la mia personalità, è perdere me stessa, intrappolata nel passato- cosa che spesso faccio- tormentata dal futuro-altro difetto-, senza riuscire a godermi il presente. Come potrei rimanere dunque impassibile?
Fuggo a studiare biologia molecolare, aspettando l'imbrunire e la voglia di studiare che verrà ( probabilmente dopo il prossimo caffè ò_ò)